L’economia si sta riprendendo dopo lo shock del coronavirus, ma i capitalisti vogliono soprattutto continuare ad arricchirsi. Di quali rivendicazioni e di quali metodi di lotta ha bisogno il movimento operaio?

L’arroganza dei capitalisti non ha limiti! Negli ultimi 18 mesi sono stati costretti ad adulare i lavoratori definendoli “essenziali” ed “eroi” e ad applaudirli in modo ipocrita. Ora che è passata (per il momento) la parte peggiore della crisi covid i padroni tornano ai soliti metodi ostili ai lavoratori. Nel bel mezzo della ripresa, i padroni pongono un netto freno agli aumenti salariali. Rivelano quello che è sempre stato un fatto: nel capitalismo, i lavoratori non sono eroi, ma carne da macello.

I capitalisti hanno sentito odore di sangue (profitti) e preparano ulteriori attacchi ai lavoratori. Il presidente della Confederazione, Parmelin è particolarmente assetato di sangue e vuole la settimana lavorativa di 63 ore ed anche più lavoro domenicale.

Inoltre, dovrebbero essere portati avanti tagli in ogni settore, a livello nazionale in particolare per le pensioni delle lavoratrici e a livello cantonale, ad esempio a Berna e Ginevra. In più c’è ancora tensione per la situazione del coronavirus. Il personale infermieristico, in particolare, continua ad essere sotto una forte pressione per la pandemia. In altri settori si usa il certificato Covid per smantellare le misure di protezione e anche per giustificare i licenziamenti. La ripresa non risolverà i problemi della classe operaia. Al contrario, aumenterà notevolmente la già elevata pressione sui salariati.

 La ragione dell’atteggiamento aggressivo della borghesia è chiara: l’attuale ripresa economica durerà poco. Il capitalismo si trova in una crisi organica. Troppo imprevedibile è la situazione globale del covid 19, troppo alte le montagne di debiti accumulati, troppo tese le relazioni tra le grandi potenze, Stati Uniti e Cina, troppo malato è il capitalismo – le prossime crisi sono già all’orizzonte. Parmelin e compagnia stanno preparando dall’alto il prossimo duro passaggio della lotta di classe.

organizza la scintilla – Tendenza Marxista Internationale sezione Canton Ticino
Trattative salariali a un punto di svolta

Per il movimento operaio ci può essere solo una conclusione: i capitalisti non ci daranno mai nulla volontariamente! Dobbiamo lottare per avere qualsiasi cosa! L’unica cosa che può mettere in ginocchio i capitalisti è la classe operaia organizzata e mobilitata!

I sindacati in Svizzera si mobilitano il 30 ottobre per una manifestazione di un giorno dei principali settori (sanità, edilizia, commercio, industria). Una manifestazione di questo tipo è una novità in Svizzera, almeno nel recente passato. Dimostra, insieme all’iniziativa per la sanità, la grande pressione a cui sono sottoposti ampi settori della classe operaia in Svizzera.

I lavoratori e le lavoratrici cercano un modo per migliorare le loro condizioni di vita e trascinano nella lotta le direzioni delle organizzazioni di massa. L’obiettivo del 30 ottobre è rafforzare la posizione dei vertici sindacali nelle trattative sui salari in autunno, ma quali sono le richieste dei vertici sindacali in queste trattative? Chiedono il 2% o 100 franchi di aumenti salariali (Unione sindacale svizzera, 7.9.21).

Tuttavia, questo approccio scoraggiante nasconde una moltitudine di problemi: in primo luogo, coloro che si prefiggono piccoli obiettivi possono solo ottenere piccoli risultati. Un aumento salariale di 100 franchi è molto al di sotto delle esigenze dei lavoratori. In secondo luogo, è difficile mobilitarsi per una rivendicazione così limitata. Perché i lavoratori dovrebbero lottare – che significa sacrificare il loro tempo libero per l’attività sindacale, convincere i colleghi della necessità di organizzarsi e rischiare la repressione dei padroni – se l’obiettivo massimo è farsi una pizza con la famiglia (il corrispettivo di 100 franchi)?

In terzo luogo, i capitalisti rifiutano chiaramente anche questa richiesta. La Società Svizzera degli imprenditori-costruttori, ad esempio, risponde: “Nessun margine di trattativa per gli adeguamenti salariali”. Senza la mobilitazione dei lavoratori, il movimento operaio non avrà risposte. Le direzioni sindacali fanno dipendere le loro richieste dallo stato del mercato capitalista. Sperano nella (quasi inesistente) buona volontà dei capitalisti. Quindi i risultati saranno ancora più piccoli degli obiettivi!

Per un programma d’azione socialista

È un dato di fatto che il grado di organizzazione sindacale e il radicamento dei sindacati nelle aziende in Svizzera è basso. Tuttavia i rapporti di forza non sono scolpiti nella pietra! Molti strati della classe operaia sono pronti a combattere! Alcuni perché hanno riconosciuto il carattere disumano del sistema capitalista, altri perché spinti a combattere dalla loro stessa condizione, nel settore della sanità, della ristorazione e dell’edilizia, tra i migranti, le donne e i giovani lavoratori. I settori più avanzati della classe operaia devono organizzarsi ora attorno a un programma d’azione socialista!

Il punto di partenza di un tale programma devono essere le necessità e le aspettative della classe operaia. L’attuazione di questo programma è semplicemente, necessaria per consentire ai lavoratori in Svizzera di avere una vita degna:

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  • Basta con il «compromesso realistico» e con l’inginocchiarsi davanti alla logica del mercato! Per un aumento salariale immediato del 20% in tutti i settori!
  • Raddoppio del personale sanitario con salari significativamente più alti, molte meno ore di lavoro e aumento dei posti per la formazione!
  • Per la settimana di 30 ore a stipendio pieno!
  • Nessun licenziamento, nessun taglio di stipendio! Diminuzione dell’orario a parità di salario!
  • Se si minacciano licenziamenti e se le richieste di aumenti salariali non vengono accettate, allora i libri contabili devono essere resi pubblici! Vogliamo vedere dove sono i soldi e come i padroni fanno grandi profitti alle nostre spalle!
  • Contro la gestione arbitraria dell’emergenza coronavirus da parte dei padroni e del Consiglio Federale! Decidano i dipendenti stessi sulle misure di protezione necessarie sul posto di lavoro! Decidiamo noi su obbligo vaccinale e come affrontare il rifiuto alla vaccinazione!
  • Dobbiamo aumentare l’organizzazione e la forza combattiva della classe operaia: tutte le risorse dell’apparato sindacale devono essere utilizzate per costruire sezioni sindacali nelle aziende!
  • Per difendersi dai prossimi attacchi vogliamo l’istituzione di comitati operai e di lotta per il controllo operaio! Sono i lavoratori che fanno andare avanti l’economia, quindi devono anche avere potere decisionale!
  • Tutte le misure di austerità degli ultimi anni devono essere ritirate. Niente più accordi al ribasso con i padroni! Solo un governo dei lavoratori realizzerà i massicci investimenti necessari per la sanità, l’istruzione e i servizi sociali!
  • Contro l’anarchia del mercato capitalista! Contro il potere delle banche e delle multinazionali! Nazionalizzazione di banche, case farmaceutiche e industrie chiave!
  • C’è abbastanza ricchezza per dare a tutti una vita dignitosa! Per un’economia pianificata e controllata democraticamente, che produca secondo i bisogni delle persone e non per i profitti! Per il socialismo!

 Dersu Heri, della redazione di Der Funke/ La Scintilla

 La versione completa di questo articolo è disponibile su derfunke.ch (tedesco).